DOMANDE FREQUENTI
FAQ
-IN COSA DIFFERIAMO ?
Attualmente, nel mercato italiano delle infiorescenze di canapa,sono pochissime le vere coltivazioni indoor, sia veri produttori a km/0 , che possano realmente dimostrarlo.
Si tratta in tutti i casi di coltivazioni outdoor o, al massimo, in serra (grosse produzioni, luce solare con ausilio di luci artificiali e prezzi ingiustificati dovuti a più passaggi del prodotto finale).
La nostra è una microcoltivazione che punta tutto alla qualità e trasparenza. Un prodotto totalmente indoor (solo luce atificiale in growroom in mylar), completamente biologico, cresciuto in ambiente estramanente controllato, ad un prezzo più che onesto in rapporto a qualità/produzione e soprattutto coltivato, lavorato e confezionato unicamente da noi senza nessun passaggio.
- TUTTI I PRODOTTI OGGI IN VENDITA SONO DICHIARATI NATURALI O BIOLOGICI, IN COSA DIFFERISCONO LE VOSTRE INFIORESCENZE?
È vero, tutta la "cannabis light" oggi in commercio viene acclamata come naturale, biologica o diciture simili...ma sarà proprio così?
Facciamo un passo indietro. Come ben sappiamo, si tratta di prodotti "non destinati al consumo unamo" quindi niente controlli e niente obblighi particolari, peró una dichiarazione commerciale falsa o ingannevole in Italia rimane comunque un reato... Quindi ecco spuntare vaghe diciture come naturale, senza aggiunta di pesticidi o senza sostanze dannose all'uomo. Ma non è la stessa cosa. Attualmente solo quella prodotta outdoor, con la dicitura "da coltivazione biologica", è veramente tale (fermo restando che ci sono prodotti non naturali consentiti in agricoltura biologica).
La dicitura "naturale" si riferisce al fatto che, trattandosi di parti recise da una pianta, non è un prodotto artificiale, la dicitura "senza aggiunta di pesticidi" non indica semplicemente che "non sono stati usati", al contrario, dire che non ne sono stati aggiunti fa pensare esattamente che ne contenesse già! Come per il vino: "senza solfiti aggiunti" non vuol dire senza solfiti... Perchè il vino ha solfiti di natura...Semplicemente non ne hano aggiunti... Perchè non dire: coltivata in modo biologico senza l'utilizzo di pesticidi o sostanze dannose... Tutto qui!
E quella in serra italiana o estera?
Bene, si tenga presente che, per ottimizzare questo tipo di colture interne, fatte su larga scala, si utilizza il 99,9% delle volte l'idroponia. Idroponica (o aeroponica) e biologico sono due concetti che non viaggiano insieme e difficilmente si sposano.
I sistemi di irrigazione per questo tipo di colture richiede fertilizzanti minerali o chimici (i fertilizzanti organici richiederebbero troppo lavoro extra, la soluzione nutritiva deve essere cambiata giornalmente e tende ad intasare, nel tempo, l'impianto di irrigazione). Solo l'acquaponica e la bioponica potrebbero fornire un prodotto realmente biologico, ma anche qui richiedono troppo lavoro e spese extra che mal si sposano con una produzione massiccia (e sicuramente sarebbe dichiarato dal produttore/venditore come vanto, aggiungerei meritato).
Le nostre piante invece vengono coltivate eslusivamente in terra (biologica e organica certificata), totalmente indoor e usiamo solo prodotti completamente biologici di origine organica, non usiamo nessun prodotto che non sia 100% naturale.
Non abbiamo nulla da nascondere e quindi non abbiamo paura a dichiararlo apertamente.
A dimostrazione di questo non ci limiteremo alle analisi del solo thc e cbd come fanno gli altri...viene da chiedersi perchè nessuno fornisca analisi complete.
Invitiamo tutti a informarsi sull'argomento.
-ACCETTATE IL PAGAMENTO IN CONTRASSEGNO?
Attualmente il contrassegno è sempre disponibile al costo di 10€ e gratuito per acquisti superiori a 99€ con spedizione espresa gratuita.
-POSSO CONSUMARE I VOSTRI FIORI?
La risposta alla domanda sembra complessa ma sostanzialmente non lo è: la risposta è Si.
Dopotutto la legge 242 del 2016, pur non nominando direttamente le infiorescenze di canapa, parla della filiera della pianta e dei suoi usi, tra cui alimentare e cosmetico. I fiori fanno parte del raccolto della pianta e, non essendo direttamente menzionati nè vietati, è ovvio che sia lecito il loro utilizzo. E fintanto che non sarà fatta una legge sul limite di thc nei prodotti ad uso umano, il limite rimane quello di vendita: minore o uguale allo 0,6%. In oltre siamo in possesso di tutti i requisiti/adeguamenti sanitari e rispettiamo tutte le normative fitosanitarie richieste per la produzione, confezionamento e vendita alimentare di spezie, piante aromatiche ed erbe essiccate... NOI LE VENDIAMO AD USO ALIMENTARE UMANO E NON TECNICO O DA COLLEZIONE PROPRI PER QUESTO.
Ricordiamo comunque che in caso di consumo si potrebbe risultare comunque positivi al test sui cannabiodi con i problemi legali ad esso correlati (la legge sugli stupefacenti è rimasta invariata).
Ad onore del vero segnaliamo comunque che più volte la corte di cassazione ha dichiarato che non basta risultare positivi al test, ma deve essere accertato da personale medico lo stato di alterazione psicofisica (ovviamente alla guida o a lavoro).
Evergreen srls declina ogni responsabilità per l'uso improprio dei nostri prodotti.
-PERCHÈ ALLORA LA MAGGIOR PARTE DELLE INFIORESCENZE IN COMMERCIO È RIMASTA AD USO TECNICO?
Semplice, pur essendo stato chiarito che possono essere vendute per il consumo umano (anche fumate), vi sono comunque degli standard igienico/sanitari ed un certo grado di purezza del prodotto venduto da rispettare, inoltre il personale che prepara e confeziona tali infiorescenze deve essere in possesso di attestato per la preparazione e somministrazione di alimenti.
Finora, essendo in dubbio l'utilizzo umano, si è preferito optare per l'uso tecnico, usandolo come pretesto per poter evitare la sicurezza del prodotto e così i relativi controlli di settore... Dopotutto l'importante è vendere e nessuno si è interessato alla salute del consumatore, l'utilizzo di pesticidi e fitofarmaci è consentito per l'uso tecnico.
È un discorso di sicurezza. Siamo produttori diretti di piante officinali, aromatiche e spezie e, come già accennato, la nostra produzione è totalmente biologica e prendiamo tutte le precauzioni igieniche necessarie e siamo in possesso dei requisiti necessari per la preparazione di alimenti.
Inoltre la coltivazione 100% indoor in ambiente controllato garantisce una purezza non ottenibile in serre o outdoor, merito anche dell'acqua e dell'aria depurati.
-PERCHÈ È COSÌ IMPORTANTE L'INDOOR PER IL CONSUMO UMANO?
Vorremo rispondere a questa domanda con un'altra domanda: voi cosa fate prima di consumare frutta e verdura comperati al supermercato? Ovvio li lavate e igienizzate, così da poter rimuovere le impurità accumulatesi durante il ciclo di vita della pianta e i vari trattamenti e passaggi che hanno subito prima di finire sullo scaffale.
Beh, per la cannabis il discorso è lo stesso ma con una differenza: i fiori, per non essere rovinati nell'aroma e nell'aspetto (e non incorrere in rischio muffe), non possono subire un vero e proprio lavaggio prima del processo di essiccazione. Anche in una coltura biologica la pianta é esposta per tutto il suo ciclo vitale alle impurità esterne: polvere, spore, insetti (e le loro inevitabili secrezioni) e inquinamento atmosferico. La resina che secerne l'infiorescenza cattura tutte queste impurità. Non a caso la cannabis medica è prodotta esclusivamente indoor in ambiente controllato, garantendo così un prodotto sicuro al consumo umano; la sterilizazione ai raggi gamma è solo una procedura di prassi extra ma necessaria per la vendita come medicinale ma, di certo non risolverebbe nulla se venisse fatta ad un prodotto sporco o contaminato, se non ucciderne i batteri (cosa che avviene normalmente prima o durante il suo consumo, che sia per cottura, ebollizione, vaporizzazione o combustione). È quindi essenziale un ambiente che garantisca il minor contatto possibile tra pianta e agenti esterni di qualsiasi natura.
-AVETE PARLATO E CRITICATO PIÙ VOLTE IL PREZZO DI VENDITA DELLE INFIORESCENZE, EPPURE ANCHE LE VOSTRE COSTANO 8/9 EURO AL GRAMMO. COME MAI?
Questo è l'argomento più spinoso quando si parla di fiori di cannabis... E non importa in questo caso differenziare canapa o "marijuana" psicoattiva... La pianta è la stessa, così come la sua resa (anzi un pò più bassa per la canapa industriale). Vi chiediamo di aver pazienza nella lettura per poter rispondere in modo esaustivo e chiaro.
Il prezzo alto della cannabis fino ad oggi è stato giustificato dalla sua illegalità, più che dalla qualità, varietà o tecnica culturale.
La cannabis (canapa compresa) è una pianta estremamente produttiva in termini di infiorescenze, se coltivata outdoor, in serre o in greenhouse dove la fonte primaria per la fotosintesi principale è il sole (ad oggi per fortuna ancora gratuito). Quindi il suo prezzo di vendita non dovrebbe superare quello degli altri prodotti orticoli coltivati nelle medesime condizioni e paragonabili in resa; un leggero sovraprezzo può essere giustificato dalla raccolta a mano ed essicazione e cultura biologica. In sostanza prodotti di questo genere sarebbero giá profumatamente pagati a 50/90 centesimi al grammo(500/900euro al kg!) fino ad un massimo di 3 euro (3000 euro al kg!)... Ricordiamo che lo zafferano, che viene venduto al grammo, è estremamente meno produttivo e più impegnativo da coltivare della cannabis, in un ettaro si ottengono appena 15kg di prodotto finito... Allora come giustificare prezzi esorbitanti superiori allo zafferano stesso per colture massicce di canapa industriale?
Facciamo ora un esempio più pratico dei costi, cambiando totalmente i metodi di coltivazione e le carte in tavola.
Andiamo in Olanda, nello stabilimento di Bedrocan (la produttrice della nota varietà medica psicoattiva).
Qui la cannabis viene coltivata totalmente indoor, in ambiente estremamente controllato, sotto lampade hps da 600w (400w/m2), con metodologia idroponica (in lana di roccia) e tramite l'utilizzo di cloni/talee (che velocizzano e aumentano la produzione ma al contempo garantiscono uniformità del principio attivo, indispensabile in ambito medico). La loro produzione attuale è di circa 100/200kg l'anno e il prezzo finale a cui la rivendono alla casa farmaceutica è di 6,5 euro al grammo e viene confezionato in buste sterili da 1kg... Il prezzo è giustificato dalla lavorazione e dai costi extra di questa tipologia di coltura; loro stessi dichiarano che, se potessero aumentare la produzione, potrebbero abbassare i costi ovviamente.
Noi coltiviamo in un ambiente e con una metodologia del tutto simile, la differenza sta nella minor produzione e spazio disponibile (4,5mq di fioritura per 8/10kg annui) e nella coltivazione fatta in terra organica e biologica (non è un farmaco e quindi diamo importanza a qualità e aroma), in oltre non utiliziamo i cloni (siamo puristi e in natura le piante non si riproducono per via agamica).
Il nostro prezzo di vendita è 8/9 euro al grammo in base al formato da 3 o da 5 grammi (compreso confezionamento in vetro e imballaggio per la spedizione e spedizione stessa), un prezzo spesso inferiore alle attuali infiorescenze prodotte in massa e con scarsi controlli. E se riusciremo ad aumentare, nel tempo, la nostra produzione e, perchè no, poterci dedicare esclusivamente a questo lavoro, siamo determinati ad abbassare ulteriormenteil prezzo... E SAPPIATE CHE E' IMPOSSIBILE PER IL VERO INDOOR BIOLOGICO, TRIMMATO A MANO, STARE SOTTO I 10 EURO AL GRAMMO, SE NON SIETE COLTIVATORI CON RIVENDITA INTERNA A KM 0 Riteniamo quindi che il nostro sia un prezzo onesto, giustificato dal tipo di produzione e siamo indignati nel vedere varità svizzere o "italiane" coltivate in gigantesche serre (spacciate spesso per indoor) utilizzando cloni, idroponica e fertilizzanti minerali, con una produzione di diversi quintali l'anno, sia venduta mediamente dai 5 fino ai 15 euro al grammo. INOLTRE A DIMOSTRAZIONE DELL'ABISSO DI COSTI CHE SEPARA L'INDOOR DALLE PRODUZIONI CHE UTILIZZANO LA LUCE SOLARE, FACCIAMO PRESENTE CHE IL NOSTRO OUTDOOR INVECE E' VENDUTO A SOLI 3 EURO AL GRAMMO AL DETTAGLIO. È questo il motivo per cui facciamo quello facciamo, è questo il motivo per cui è nato il progetto Lost Weed. Vogliamo restituire dignità ad una pianta prima discriminata ed ora sfruttata in modo disonesto.
-INFIORESCENZE CON 0,5% DI THC e 26% DI CBD: POSSIBILE?
Anche questo è un argomento che crea ancora tanta confusione. Cercheremo di spiegare in modo semplice ma inevitabilmente tecnico il rapporto thc/cbd, i due principi attivi principali della cannabis, e che, al contrario di quanto molti pensano, è scentificamente provato che le due sostanze sono tra di loro strettamente correlate, non puó esserci l'una senza l'altra.
Al di là della varietà coltivata, la quantità di cbd rimane vincolata alla quantità di thc e questo accade anche nelle migliori genetiche "cbd dominanti" .
Ad oggi, con molti paesi che hanno legalizzato la cannabis con thc massimo dell'1%, l'interesse verso il cbd ha dato vita a nuovi incroci stabili con incredibili rapporti thc/cbd, riuscendo ad incorporare (anche se in parte) aromi e caratteristiche di varietà classiche di marijuana psicoattiva (lemon, amnesia, diesel e tante altre). Siamo arrivati ad ottenere piante con un rapporto di thc/cbd pari ad 1 a 25/30, il che è già straordinario, se si pensa che la varietà medica non psicoattiva "Bedrolite", con il suo 0,4% di thc e il suo 9% di cbd, ha un rapporto pari a 1/22; è la chiara prova che in pochi anni il mercato "ricreativo" ha superato quello medico. La matematica però non è un'opinione, di conseguenza si deduce che per ottenere un fiore di canapa al 25% di cbd si dovrà per forza avere un contenuto di thc pari ad almeno 0,83 e che un'inflorescenza con esattamente lo 0,6 di thc (limite legale italiano) potrà al massimo (e con ottimismo) aver un 18% di cbd.
Ora vi sta iniziando a suonare strano vero?
E tutte le varietà che vedo in vendita con 0,2% di thc e 20% e oltre di cbd?
Beh, come avrete immaginato, i valori riportati non corrispondono al vero. Dopotutto la legge non impone altri limiti oltre il thc, nè tutela la veridicità nella dichiarazione della percentuale di cbd. Le possibilità sono quindi quattro:
-la canapa in questione ha livelli di thc superiori a 0,6 (ipotesi meno probabile, specialmente per rivenditori puó comportare seri problemi);
-la percentuale di cbd è stata "gonfiata" ed è quindi in realtà minore spesso inferiore al 6%, si pensi a diciture ingannevoli come CBD<20% anche 2% e minore del 20% (ipotesi più probabile che non esclude le altre)
-il fiore è stato trattato con cristalli di cbd per aumentarne la percentuale senza intaccare il thc (pratica poco utilizzata sulle infiorescenze in commercio dato il costo elevato, ma molto utilizzata per taroccarei i soli campioni per le analisi);
-l'infiorescenza ha subito l'abbattimento di THC (con la distruzione del profilo terpenico e cannabinoide) successivamente è stata reidratata con bagini di terpeni e CBD sintetici (metodo più utilizzato e compatibile con cannabis di bassa qualità o per creare "nuove varità") ;